Riparare le relazioni

Riparare le relazioni

L’idea di questo progetto collettivo è nata dalla mia relazione con Adriana Sbrogiò e dagli incontri annuali che lei ha pazientemente organizzato insieme alle amiche ed amici dell’associazione  Identità e differenza nell’arco di molti anni, prima ad Asolo e poi a Torreglia.

Ho collegato la sua pazienza nell’organizzare e la sua passione per tessere relazioni con il suo amore per il cucito. Il suo desiderio di mettere insieme le persone, di connettere, mi fa pensare a volte che lei voglia cucire il mondo. Per questo la considero una artista delle relazioni. Arte come creatività delle relazioni.

Nella realizzazione del progetto è stata indispensabile la competenza di Franca Bertagnolli, scenografa e artista che ama lavorare con i tessuti, li conosce molto bene, ama intrecciarli con le relazioni, e che ha progettato e realizzato con me l’installazione. Inoltre, per la realizzazione del progetto è stata importante la collaborazione di Marisa Trevisan, Marco Cazzaniga e Valerio Mezzogori.

La caratteristica di questa installazione è quella di essere un lavoro collettivo dove tutte e tutti i partecipanti hanno contribuito all’opera.

Ė una riflessione corale sulle relazioni centrata sul tema del tessere e del riparare. Intreccia il tono grave e il tono giocoso.

Vivere significa far parte di una tessitura di rapporti che danno significato e gioia alla nostra esistenza, ma che possono venire continuamente lacerati da conflitti, dalla mancanza di ascolto, da fragilità o da differenze che non riusciamo ad accettare.

Vale la pena ripararli? Ritesserli? Che cosa significa per noi riparare le relazioni?

Abbiamo invitato donne e uomini che sono parte del tessuto delle nostre relazioni ad esprimere il loro pensiero, anche brevemente, anche in una sola parola, scrivendo a mano.

Il tessuto e la parola scritta a mano sono le modalità espressive di questo lavoro collettivo fatto di calligrafie su tessuto.

La scrittura a mano, la calligrafia è la traccia di un gesto che tutte/i sanno fare, è una traccia del corpo che può mutare  e vibrare a seconda delle emozioni, come una specie di sismografo.

Alcune hanno ripassato la propria calligrafia con il filo sul tessuto. Adriana ha fatto un grande lavoro di cura delle relazioni seguendo le tracce delle calligrafie di molte/i partecipanti con dei fili colorati.

La maggioranza delle calligrafie, che sono state inviate tramite internet oppure scritte su carta e consegnate a mano o spedite per posta, sono state stampate su tela.

Il tema del tessere è suggerito anche dalle navette e dai pesi da telaio usati per appendere i sedici arazzi; quello sull’altare è stato creato da Franca con una vecchia tela tessuta a mano.

Spero che da questa installazione traspaia la passione, la pazienza e l’affetto con cui abbiamo lavorato.

Donatella Franchi

Spinea 28 aprile 2018